giovedì 18 luglio 2013

Rocca Romana

Con i suoi 614 metri e la sua forma aguzza, Rocca Romana è una presenza familiare non solo per chi vive sul lago di Bracciano, ma per molte zone della Campagna romana. Il monte, e le colline vicine, Monte Riccio, Monte Calvi, Poggio del Ceraso furono abitati in epoca protostorica da piccoli gruppi che sfruttarono evidentemente il carattere di fortezza naturale del sito, la presenza di acque sorgive e di numerosa selvaggina.
In età etrusca e soprattutto in età romana numerosi insediamenti agricoli si svilupparono alle sue falde: ad est del monte è ancora possibile vedere i resti di un ponte in opus quadratum.
Sulla sommità, in età medievale, era presente un un castello della famiglia dei Romani dei Venturini, da cui prese il nome il monte. I Romani dei Venturini erano imparentati con gli Orsini.
Nel medioevo nacque una disputa tra gli abitanti di Sutri e quelli di Trevignano per i diritti di legnatico: l'intervento mediatore del cardinale Guido Ascanio Sforza, nel 1551, permise di giungere ad un accordo, fissando i rispettivi confini. «Per tale felice avvenimento - scrive Paolo Bondi da Fiumalbo - fu fabbricata a spese comuni sul confineuna piccola cappella sotto il titolo della Madonna Santissima della Concordia, della quale si scorgono tuttora le vestigia, colla proibizione in perpetuo che né l'uno né l'altro Comune potesse innalzare di nuovo sulla cima di quel monte alcuna benché piccola fabbrica».
Agli inizi dell'800 la cima del monte fu meta di un'escursione di Antonio Nibby, che la descrisse come «quasi impenetrabile» e «covo presunto di numerosi briganti».



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